1930. Nasce a Teramo, da Leonardo e Andrè Estachon.

1950. Incaricato nazionale universitario del PLI. Due anni dopo è Presidente dell’UGI (Unione Goliardica Italiana, associazione delle forze laiche studentesche), tre anni dopo è eletto Presidente dell’UNURI (Unione Nazionale Universitaria Rappresentativa Italiana, associazione degli studenti universitari). Laurea in giurisprudenza a Urbino.

1955. E’ tra i fondatori del Partito radicale.

1959. Su “Paese Sera”, propone l’alleanza di tutte le sinistre e l’ipotesi di un governo che comprenda anche il PCI.

1960. Corrispondente del “Giorno” a Parigi, dove resta fino al 1963.

1963. Assume la segreteria del Partito radicale. Fonda e dirige “Agenzia radicale”.

1965. Inizio della campagna divorzista. Nasce la “Lega Italiana per il Divorzio”.

1967. Si tiene a Bologna il primo congresso (ma terzo nella serie storica) del nuovo Partito radicale, ricostruito su un programma di profonde riforme, di impegno anticlericale e antimilitarista, e dotato di un nuovo statuto-manifesto.

1968. Viene arrestato a Sofia dove si è recato per protesta contro l’invasione della Cecoslovacchia. Primo grande digiuno gandhiano, condotto assieme a numerosi altri militanti nonviolenti.

1973. Fonda e dirige il quotidiano “Liberazione”, che uscirà dall’8 settembre 1973 al 28 marzo 1974.

1974. Referendum sul divorzio. Avvio della campagna sull’aborto e per la liberalizzazione delle droghe leggere.

1976. Eletto alla Camera nelle circoscrizioni di Torino e Roma, opta per Torino. E’ eletto anche al Consiglio comunale di Roma e Genova, oltrechè alla Provincia di Roma, incarichi cui rinuncia per dedicarsi al lavoro parlamentare.

1978. A coronamento di una campagna contro la parte economica del Trattato di Osimo, viene eletto al Consiglio comunale di Trieste. La lista radicale ottiene il 6% dei voti e determina l’elezione del primo sindaco non democristiano nella città.

1979. E’ rieletto deputato a Napoli e Milano. Opta per Napoli. Entra al Parlamento europeo, dove sarà sempre rieletto (1984, 1989).

1981. XXV Congresso (straordinario) del PR, a Roma. Approvazione del Preambolo allo Statuto.

1983. Eletto al Consiglio comunale di Napoli, progetto per l’area metropolitana della “Grande Napoli”. Rieletto deputato, opta per la circoscrizione di Milano.

1987. Opta questa volta, alla Camera, per la circoscrizione di Palermo. Alle amministrative di Napoli, la lista radicale raddoppia i voti e i seggi, i radicali entrano nella maggioranza.

1988. A Catania e a Trieste presentate “Liste civiche, laiche e verdi”. A Catania, la lista ottiene cinque seggi ed è determinante per l’elezione a sindaco del repubblicano Enzo Bianco. Pannella è eletto anche a Trieste.

1989. Congresso del PR a Budapest. Per le elezioni comunali a Roma, Pannella propone una grande “Lista Nathan”, che non nascerà per le incertezze del PCI e dei laici. Si presenta allora con gli “Antiproibizionisti sulla droga contro la criminalità” e viene eletto.

1991. Candidato alle amministrative nel Lazio e negli Abruzzi in “Liste antiproibizioniste, laiche, contro la criminalità”. E’ eletto in entrambi i consigli regionali. E’ eletto anche al consiglio comunale dell’Aquila (ma rinuncia) e a Teramo, in una lista civica assieme ad indipendenti ed esponenti PCI.

Esce il primo numero de “Il Partito Nuovo”, per la creazione del nuovo partito (meglio, “transpartito, transnazionale”) gandhiano, laico, trasnazionale, federalista, ecologista.

Presentazione di tre referendum, raccolta delle firme sui referendum radicali e su quelli del COREL e del CORID.

Denuncia al Parlamento per le iniziative “incostituzionali” del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. La denuncia viene presa in esame dallo speciale comitato parlamentare.

Un gruppo di parlamentari e militanti radicali, guidato da Marco Pannella, visita a Capodanno le città croate di Osijek e Nova Gradiska: fa scandalo che i nonviolenti indossino la divisa dell’esercito croato.

1992. 30 aprile-3 maggio, a Roma, prima Sessione del XXXVI Congresso del PR, che vede una vasta partecipazione di esponenti politici non italiani.

Presentazione della “Lista Pannella” per le elezioni alla camera dei Deputati del 5 aprile. La lista ottiene un quoziente pieno, l’1,2% dei voti e 7 deputati.

In settembre, appoggio al governo di Giuliano Amato con riferimento alla crisi economica del Paese.

In ottobre, il Consiglio comunale di Roma vara lo speciale Regolamento per l’autonomia della XII Circoscrizione (Ostia) di cui Pannella è, da agosto, presidente.

1993. 4 – 8 febbraio. Seconda sessione del XXXVI Congresso, con l’obiettivo dei 30000 iscritti.

(a cura di Angiolo Bandinelli)